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La gigantesca mole calcarea del Bruncu Matzeu che incombe scenograficamente sull’abitato di Ulassai prospiciente la Valle del Rio Pardu e guarda fino al mare della costa orientale, distante poco più di 20 Km, in un valico di aspra e selvaggia altura, fra boschi di leccio e profumi di corbezzolo e rosmarino.

Descrizione. L’itinerario prende avvio dalla piazza antistante il Comune, al centro di Ulassai – nella quale è possibile consultare la cartografia generale sulla sentieristica del territorio – e prosegue in direzione della locale stazione dei Carabinieri e della Cooperativa Tessile “Su Marmuri”: è vivamente consigliata una visita al laboratorio artigiano in cui le donne, da oltre trent'anni, si dedicano con passione al proprio lavoro, riproponendo con maestria le antiche tecniche di lavorazione con il telaio a mano. Tutti i prodotti sono realizzati con fibre naturali e affiancano al repertorio decorativo tipico dell'artigianato della Sardegna, nuovi motivi sviluppati in collaborazione con artisti locali quali Maria Lai, considerata una delle più importanti artiste sarde contemporanee ancora viventi.

È da qui che inizia l’ascesa verso il Monte Tisiddu, il Tacco che sovrasta Ulassai, la cui sommità, denominata Bruncu Matzeu, raggiunge i 957 mt di altitudine. Il primo tratto presenta un discreto dislivello percorribile in circa 20 minuti. Giunti ad una cengia (cornice di roccia orizzontale che interrompe la salita), si incontra il primo incrocio e si segue il sentiero a sinistra. Un tratto abbastanza ripido consente di risalire il costone del monte e, dopo circa 15 minuti,

raggiungerne la sommità, che costituisce uno spettacolare punto panoramico: infatti, oltre allo scenario suggestivo offerto dal paese sottostante e dalle montagne circostanti, il colpo d’occhio investe tutta la Sardegna orientale, dalle cime del Gennargentu al monumento naturale di Perda e Liana, dal vicino Monte Corongiu di Jerzu sino ai lontani Sette Fratelli in prossimità di Cagliari. È inoltre ben visibile tutta la costa di Tortolì e Arbatax. Bruncu Matzeu è anche punto Gps per i Geocachers di tutto il mondo, appassionati di caccia al tesoro.

Il sentiero Tisiddu è, infatti, anche denominato “Sentiero del Tesoro” e unisce ad un contesto di splendore selvaggio, misteri e segreti del passato. Narra la leggenda che ai primi del secolo, nella linea a scartamento ridotto percorsa dal Trenino Verde tra Jerzu e Gairo, si verificò un assalto al treno secondo un piano di incredibile audacia ad opera di un gruppo di abilissimi avventurieri, i quali riuscirono a trafugare un ingente carico di marenghi d’oro. Nonostante le ricerche insistenti, nessuna traccia venne trovata dell’unico rapinatore rimasto in vita che si rifugiò sui Tacchi ogliastrini con l’intera refurtiva e qui la nascose dandosi poi alla macchia, incalzato dai gendarmi.

Scendendo dalla sommità, si percorre per circa 10 minuti un pendio che conduce ad una seconda diramazione opportunamente segnalata, al termine della quale si raggiunge una prima grotta (nascondiglio ideale dei marenghi d’oro?) che è possibile visitare muniti di una torcia.

Da qui il percorso si sviluppa senza alcun dislivello, pertanto risulta di facile esecuzione. Una volta tornati all’incrocio, ci si mantiene sulla sinistra e dopo una camminata di circa 15/20 minuti si incontra una seconda spelonca, meglio nota come Grutta de Is Janas, la cui particolarità risiede nella bellezza singolare delle sue rocce interamente illuminate dal sole. È opportuna la massima attenzione (specie se si è in compagnia di bambini) essendo presente uno strapiombo di alcune decine di metri.

A questo punto si torna indietro fino a raggiungere una dolina; una volta guadagnata la cresta della parete scoscesa, sarà sufficiente mantenersi sulla destra e proseguire il cammino, oltrepassando una recinzione metallica posta a guardia di uno sparuto branco di maiali selvatici, dei quali non bisogna avere alcun timore, trattandosi di animali mansueti e abituati alla presenza dell’uomo. Il sentiero prosegue ora su una bella mulattiera che scivola via pratica e agevole e che in 5 minuti si collega alla strada per il paese. Sulla destra è immediatamente visibile una fonte d’acqua potabile. Mentre 20 mt più avanti si incontra un enorme masso caduto sulla via ben vent’anni fa. In circa 20 minuti, infine, si giunge ad Ulassai, termine del sentiero 502.